Sono sempre stato affascinato dal marchio MV AGUSTA e da quel ” castello fatato” del mondo Castiglioni. Lavorando su MV fin dalla fine degli anni 90 ho potuto mettere le mani sulle F4 e poi sulle varie versioni della Brutale, apprezzandone la loro eleganza nella realizzazione…. tutto sembrava un mosaico perfetto!
Le moto hanno avuto vari problemi congeniti, a volte anche gravi, ma io gli ho sempre perdonato tutto in quanto convito sulla unicita’ del prodotto.
Sono passati 22 anni dalla presentazione del F4 750 ma ancora oggi resto fermamente convito che quella moto sia la piu’ bella, affascinante ed elegante mai costruita. Semplicemente la piu’ perfetta costruita da sua maesta’ Massimo Tamburini. La linea della F4 restera’ unica, ma non e’ su questo che mi voglio soffermare. La meccanica vera propria ed il motore sono i suoi punti di forza. Quel basamento pesante , con la scelta ormai inconsueta della distribuzione centrale, che obbliga ad utilizzare un alternatore esterno e non un volano con statore, inglobano il cambio estraibile. Su una moto di serie degli anni 90 tutto cio’ era fantascienza! Sono tante le peculiarita’ di quel 4 in linea che non possono non catturare l’attenzione di chi e’ affascinato dalla meccanica. Dall’ingranaggio di distribuzione rinviato sull’albero motore, alle valvole radiali, o ancora il cambio a rovescio, cambiando solo il desmodronico…. tutto cio’ indica perfezione di ingegneria.
Da allora ad oggi troppe cose sono cambiate! L’azienda ha affrontato mille problemi economici, mille difficolta’; ma, malgrado tutto, la produzione di quelle fantastiche opere d’arte e’ stata portata avanti…. anche con scelte, a mio avviso, discutibili. Con cio’ voglio dire che per quanto siano ancora bellissime, hanno perso quella loro eleganza meccanica, quella richercatezza del dettaglio che c’era fino alle produzioni del 2008. Ancora oggi si cerca di puntare sull’unicita’ del motore. Il 3 cilindri e’ un’ottimo compromesso per coppia e allungo, ha l’albero motore controrotante e la disposizione del cambio molto in alto che permette di avere un forcellone piu’ lungo ed un tiro catena ottimale per una migliore motricita’ posteriore; ma per quanto possa essere funzionale e bella da guidare una F3 675 o 800, non mi trasmette quell’emozione che mi trasmetteva in modo naturale una F4 750. Quando togli a una F4 750 la carena, il codone, il cupolino, l’airbox, tu puoi vedere semplicita’ e razionalita’ estrema. Il cablaggio elettrico e’ disposto in modo perfetto e anche se devi smontare la moto cento volte, lo riuscirai a posizionare con estrema semplicita’ e facilita’. Sulle moto di oggi le cose non sono cosi’! Tutto e’ posizionato in poco spazio e da’ l’impressione di essere stato messo alla ” rinfusa”. Vogliamo poi parlare della qualita’ al tatto dei materiali? Beh la solidita’ di una carena di una F4 sara’ irripetibile. E’ vero che i clienti attuali guardano altri aspetti, e’ vero che le attuali case costruttrici hanno standard qualitativi diversi da quelli degli anni 90…. ma io ho una gran nostalgia di quel passato che non tornera’!
Per concludere volevo esprimere la mia opinione su un marchio che e’ stato per anni il fiore all’occhiello della produzione motociclistica mondiale, e che malgrado tutte le vicissitudini aziendali e dell’economia italiana, oggi cerca di sopravvivere proponendo prodotti piu’ commerciali ed a buon mercato, abbandonando l’esclusivita’ del prodotto semi artigianale che la contaddistingueva.